E’ un processo che va avanti da sei anni, e ripetutamente bloccato a colpi di ricusazione. Secondo gli imputati, Marcello e Carlo Biagioli, accusati di aver falsificato un foglio di servizio, il giudice Felici era preventivamente convinto della loro colpevolezza e sospettavano una mancanza di serenità nel giudicarli. Si contano almeno 14 istanze di ricusazione finora. Ma adesso i Garanti hanno deciso di fissare un paletto. Nella sentenza dichiarano incostituzionale quella parte di norma in cui non si prevede che, in presenza di istanza di ricusazione, il giudice ricusato possa procedere nell’attività processuale. Oggi infatti, un giudice ricusato è obbligato a bloccare tutto e a rimettere gli atti. I Garanti quindi dichiarano incostituzionale una parte di norma che al momento non c’è, e a questo punto potrebbe essere il legislatore a dover introdurre una modifica di legge, che consenta al giudice di poter andare comunque avanti nel processo, ad esclusione della sentenza, per la quale si dovrà invece attendere l’esito della ricusazione. L’intenzione dei Garanti è comunque chiara, ossia che il processo debba continuare. Nella sentenza si legge: “Con l’attuale disciplina l’effetto rischierebbe, ancora una volta, di essere solo il prolungamento della paralisi del processo”. Ed è invece necessario contribuire alla sua prosecuzione, e alla realizzazione del fondamentale principio costituzionale della speditezza dei processi.
Francesca Biliotti
Francesca Biliotti
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