Dopo l’interrogatorio dell’imputato e l’audizione dei testimoni dello scorso 26 ottobre, un’udienza interlocutoria nel processo Bruschi. Ieri in aula a Rimini è stato il giorno della nomina dei periti della Corte: un medico legale, un tossicologo ed un ingegnere specializzato in infortunistica. Gli esperti hanno richiesto 90 giorni per effettuare le necessarie analisi e i rilievi del caso. La difesa – che ha nominato due nuovi periti – aveva chiesto la riesumazione del cadavere della vittima - il brasiliano Ferreira Fonseca, detto “Alessandra” – ma la Corte ha negato l’autorizzazione. L’udienza si era aperta con l’audizione del consulente fonico dell’accusa, chiamato a dare un parere sulle due telefonate fatte da Alessandra – prima di essere investita dall’auto di Bruschi - e rimaste impresse nella memoria della segreteria telefonica. Nella seconda chiamata – è stato detto dal fonico – la voce della vittima appariva concitata. Quindi è stata la volta della deposizione di un teste dell’accusa: l’agente di polizia giudiziaria Zammarchi, che ha fatto chiarezza su alcune incertezze relative alla custodia di una somma di denaro rinvenuta nell’appartamento di Alessandra dopo la morte. Infine la nomina dei periti. Fissato anche il calendario delle prossime udienze. Si riprenderà il prossimo 9 marzo con la relazione dei periti della Corte. La sentenza è invece attesa – salvo imprevisti – per il 18 aprile.
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