L’avvocatura dello stato sammarinese sta lavorando al computo dell’ammontare del danno subito, dopodiché sarà inoltrata richiesta al tribunale civile, per il risarcimento.
Il processo Long Drink, dunque, dopo la caduta in prescrizione – esattamente un anno fa - dei reati in sede penale, avrà un seguito. L’avvocatura sollecitera’ il risarcimento da parte di coloro che ritiene essere gli autori della truffa e quindi dell’evasione fiscale.
Una somma di svariati milioni di euro.
Al tribunale di Rimini oggi, intanto, si tiene una nuova udienza penale, per l’esame di alcuni testi, chiamati a deporre dai difensori di alcuni imputati.
Terminata questa fase, si passerà, in tempi verosimilmente brevi, alle requisitorie, alle richieste di condanna da parte del pm Paola Bonetti e poi ci sarà la sentenza di primo grado.
Tra gli imputati, i sammarinesi Silvano De Biagi, Flavio Pelliccioni, Silvano Muscioni e l’imprenditore riminese Corrado Sberlati. Secondo la procura, l’Iva evasa, tra il '94 e il 2000 - attraverso il sistema delle triangolazioni tra commissionarie sammarinesi e societa’ fantasma italiane, che scomparivano prima di versare l’imposta accumulata a debito – è di circa 140 miliardi di vecchie lire.
Il processo Long Drink, dunque, dopo la caduta in prescrizione – esattamente un anno fa - dei reati in sede penale, avrà un seguito. L’avvocatura sollecitera’ il risarcimento da parte di coloro che ritiene essere gli autori della truffa e quindi dell’evasione fiscale.
Una somma di svariati milioni di euro.
Al tribunale di Rimini oggi, intanto, si tiene una nuova udienza penale, per l’esame di alcuni testi, chiamati a deporre dai difensori di alcuni imputati.
Terminata questa fase, si passerà, in tempi verosimilmente brevi, alle requisitorie, alle richieste di condanna da parte del pm Paola Bonetti e poi ci sarà la sentenza di primo grado.
Tra gli imputati, i sammarinesi Silvano De Biagi, Flavio Pelliccioni, Silvano Muscioni e l’imprenditore riminese Corrado Sberlati. Secondo la procura, l’Iva evasa, tra il '94 e il 2000 - attraverso il sistema delle triangolazioni tra commissionarie sammarinesi e societa’ fantasma italiane, che scomparivano prima di versare l’imposta accumulata a debito – è di circa 140 miliardi di vecchie lire.
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