Procura di Rimini e tribunale di San Marino a stretto contatto per una serie di transiti di denaro sospetto
Stretti legami tra San Marino e Cina, soprattutto quando ci sono i soldi di mezzo. Non c’è solo il curioso caso dei due 70enni, già denunciati per riciclaggio, che avevano fatto transitare 6 milioni di euro provenienti da Hong Kong e Shangai Bank in Repubblica. Sempre nello stesso circuito, ossia in una finanziaria di San Marino e in una banca, che non ha indagati per il momento, c’è un altro caso anomalo sul quale sta indagando la Procura riminese. La somma transitata per San Marino e poi sparita nel nulla stavolta è molto più cospicua, si parla di 26 milioni di euro, giunti nel giro di un anno, tramite diverse tranche da 200-300mila euro l’uno, depositati in contanti. Ecco la storia: una cittadina cinese apre un mandato fiduciario alla finanziaria, che si appoggia ad una banca. Su questo conto corrente sono transitati i 26 milioni. La titolare del conto ad un certo punto cede la titolarità ad un ucraino, e a quel punto partono le segnalazioni. Da Rimini non hanno nulla nei confronti dell’ucraino, non risulta nemmeno essere mai stato in Italia, la cinese invece esiste, ma a suo carico non risulta nulla, solo una piccola attività commerciale, del tutto regolare. Può anche darsi che si tratti addirittura di una inconsapevole prestanome. Il problema è che la segnalazione è arrivata dopo un anno, quando cioè i conti correnti sono stati già chiusi e i soldi volatilizzati. Quindi le verifiche chieste in Italia molto probabilmente non avranno alcun esito.
Francesca Biliotti
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