Profuga siriana a San Marino

Nel nome di una amicizia. Grazie all'accoglienza di un piccolo stato. L'impegno di Roberto e Rosaria per salvare Maria dalla guerra; la collaborazione fattiva delle istituzioni per farla arrivare sul Titano. E' la prima profuga siriana ospite della Repubblica, che ci parla così della sua Aleppo: "Sono partita 15 giorni fa da Aleppo, la mia città natale. La situazione è drammatica. Manca l'acqua, manca la corrente, le famiglie fuggono, stanno lasciando la città per via della guerra. Dalla Siria sono arrivata in Libano, ospite dei convento dei salesiani a Jbeil, prima di arrivare qui. Non avevo mai sentito parlare di San Marino, se non dalla mia amica Rosaria. Sono stata subito accolta. Anche se sono qui da due giorni e non conosco il territorio, non ho ancora visto i Castelli. Ma adesso per me la cosa più importante è trovare un lavoro. Mi piacerebbe lavorare nel mio ambito, nell'ambito dell'istruzione".
Docente universitaria in Siria, Maria ha scritto un libro, “Simpatie di Boroya” - antico nome della città di Aleppo - che ora vorrebbe tradurre in italiano per far conoscere a tutti che cosa vuol dire vivere in una città segnata, insieme, dalla guerra civile e dalla guerra all'ISIS. Arriva a San Marino grazie a Rosaria Ottaviani e al marito Roberto Boccalatte, per una amicizia nata nel 1989, quando Rosaria preparava la tesi di laurea ad Aleppo, amicizia mantenuta e coltivata sui social network. A San Marino, dopo il recente appello all'accoglienza arrivato dalle istituzioni, mosse per risolvere un complesso iter burocratico.

Nel video le interviste a Maria Kabbabe e a Maria Rosaria Ottaviani

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