Ogni giorno sono in prima linea in caso di calamità naturali ed emergenze: sono gli uomini e le donne della Protezione Civile che, insieme ai volontari, tutelano il territorio e portano aiuto anche oltreconfine quando necessario. Tra i dossier più attuali: il rischio idrogeologico e idraulico, specie dopo le recenti alluvioni. Questo l'argomento del corso che i volontari hanno appena concluso.
Dopo una serie di lezioni in aula, i sopralluoghi in diverse zone di San Marino che presentano il rischio maggiore in caso di eventi meteo avversi. Poi una prova al lago di Faetano, con l'uso di macchinari impiegati di solito nelle emergenze. Tra le attività previste, "abbiamo fatto con i volontari una passeggiata lungo il torrente San Marino - spiega Valentina Ugolini della Protezione Civile - nell'ottica di avviare un'attività di vigilanza idraulica che, appunto, svolgeranno i nostri volontari 'in tempo di pace', quindi non durante gli eventi. Oltre a questo, abbiamo visitato punti dedicati al monitoraggio dei livelli idrometrici critici 'in corso di evento', quindi quando i fiumi sono in piena".
Tra i volontari c'è entusiasmo: prezioso il loro aiuto nei momenti più difficili. "E' un'attività che dà soddisfazioni importanti - dice Pier Marino Bedetti, presidente dell'Unione volontari Protezione Civile San Marino -. Oggi abbiamo anche la possibilità di avere nuove attrezzature grazie alle istituzioni e al Segretario di Stato al Territorio. Uno Stato piccolo come il nostro può contare su quasi 200 volontari di cui, credo, 70-80 operativi. Sono molto contento".
Nel servizio le interviste a Valentina Ugolini (Protezione Civile San Marino) e Pier Marino Bedetti (presidente Unione Volontari Protezione Civile San Marino)