Prosegue l’attività investigativa della Squadra Mobile e della Procura di Rimini la quale ha aperto un fascicolo a carico di ignoti con il reato ipotizzato di morte come conseguenza di un altro reato, lo spaccio di cocaina. Confermate le indiscrezioni sulla misteriosa polvere bianca della quale sono state ritrovate tracce sul comodino della stanza del residence Le Rose dove Marco Pantani ha trascorso gli ultimi giorni della sua vita: si tratterebbe appunto di cocaina. In questura per tutta la giornata e nonostante la concomitanza con la cerimonia funebre hanno continuato a sfilare gli amici di Pantani, chiamati dagli investigatori e ascoltati nel tentativo di ricostruire minuziosamente l’ultima settimana di vita del Pirata. Grande attenzione alle frequentazioni del campione fuori, ma anche dentro il residence Le Rose. Tanti i misteri ancora da svelare. Il primo riguarda un uomo distinto e ben vestito che avrebbe incontrato Marco la sera di venerdì scorso. Secondo alcune indiscrezioni potrebbe trattarsi dell’uomo che ha venduto a Pantani la cocaina ritenuta concausa della sua morte. Sempre secondo queste indiscrezioni, l’uomo conosceva Pantani da vecchia data. I lati oscuri della tragedia non si fermano qui, gli inquirenti infatti hanno ritrovato nella stanza del residence oltre a tante scatole di antidepressivi ed un potente sonnifero in gocce, anche una confezione di anticoncezionale per donna. Spariti pure quei 20.000 euro che Marco avrebbe ritirato qualche giorno prima di morire. Quella cifra sarebbe il tetto massimo di prelievo consentito mensilmente al Pirata. Dopo l’estate, infatti, Pantani avrebbe affidato al padre la gestione di tutto il suo patrimonio, ottenendo in cambio l’apertura di un conto corrente sul quale mensilmente veniva versata la quota di 20.000 euro e che, impropriamente, è stato definito vitalizio.
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