Proseguono i lavori al Consiglio d'Europa: dalla Siria alla violenza sulle donne
La sessione autunnale si è aperta con l’inserimento all’ordine del giorno di un dibattito sulla situazione in Siria. Il Presidente Mignon dell’Assemblea Parlamentare ha commentato positivamente i recenti accordi che pongono sotto il controllo internazionale le armi chimiche in Siria; tuttavia, l’Assemblea ha espresso preoccupazione per la popolazione e segue con apprensione gli sviluppi del conflitto, chiedendo ai Governi degli Stati membri di garantire il cessate il fuoco per poter attuare gli accordi raggiunti e fornire all’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) le risorse necessarie per il suo delicato lavoro di individuazione e distruzione di tutte le armi chimiche in Siria.
L’Assemblea ha inoltre dibattuto una risoluzione sull’attività dell’OCSE nell’anno corrente, evidenziando i problemi che tuttora persistono di evasione fiscale transnazionale, mancanza di imposizione equa associata ad una politica di austerità che si concentra sui tagli ali servizi sociali. Il Segretario Generale dell’OCSE, Angel Gurría, ha mostrato nel suo intervento un cauto ottimismo: i dati indicano una ripresa moderata, ma è necessario favorire un modello più inclusivo di crescita economica che riduca le disuguaglianze.
Tra i temi dibattuti, anche il diritto all’educazione da parte dei genitori e all’incolumità fisica del minore. Richiamando la Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo, l’Assemblea ha sottolineato il rispetto di determinate tradizioni culturali e religiose sui bambini, quali ad esempio la circoncisione o le mutilazioni genitali femminili, possono rappresentare un problema in tal senso, chiedendo al Comitato dei Ministri di considerare anche queste forme di violenza nella redazione della sua nuova Strategia per i Diritti dei Minori.
L’accesso all’informazione è stato un altro dei temi al centro del dibattito, che ha evidenziato l’importanza del principio di trasparenza e dell’obbligo di divulgazione delle informazioni pubbliche. Il libero accesso alle informazioni e la protezione degli informatori – ha dichiarato l’Assemblea – sono armi potenti contro la corruzione e per la sua individuazione; è pertanto necessario disciplinare rigorosamente i casi di riservatezza dei dati pubblici per motivi di sicurezza e valutare quando anche in queste occasioni vi sia un impatto sui diritti umani.
L’Assemblea ha analizzato il funzionamento delle istituzioni democratiche in Bosnia Erzegovina, con riferimento agli obblighi riguardanti le modifiche del quadro costituzionale come richiesto dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. A larga maggioranza, l’aula ha deciso di proseguire il dialogo con la Bosnia Erzegovina sostenendola nel processo di riforma, senza imporre sanzioni ad un Paese che, come anche ricordato dal Segretario Generale Jagland, sta compiendo progressi importanti nel perseguire gli standard democratici del Consiglio d’Europa.
Tra gli ospiti intervenuti, il Presidente della Duma di Stato della Federazione Russa, Sergey Naryshkin, il quale ha ripercorso le recenti tappe normative del suo Paese che hanno avuto forte eco in Europa, quali i provvedimenti sul diritto di associazione e dimostrazione e la legge sulle offese al sentimento religioso; l’Assemblea ha altresì incontrato il Presidente dell’Armenia Serzh Sargysan che ha condiviso le nuove sfide dell’Armenia in termini di lotta alla disoccupazione e alla corruzione.
Nel corso della riunione sulla Campagna contro la violenza nei confronti delle donne, il Consigliere Giovagnoli - quale Parlamentare di riferimento per San Marino della Campagna stessa - ha illustrato l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Grande e Generale nell’ultima sessione consiliare sulla Convenzione di Istanbul e sulla sensibilizzazione e prevenzione dei fenomeni di violenza contro le donne.
Comunicato stampa