Prostituzione: Ass. Papa Giovanni XXIII, no a zone a luci rosse
La scelta dell'Amministrazione romana di dedicare a 'zone a luci rosse' alcune aree della capitale non piace alla 'Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata da don Oreste Benzi, secondo cui occorre dire no alla legalizzazione della schiavitù e multare i clienti delle prostitute. La comunità riminese, dichiara in una nota il suo responsabile generale, Giovanni Ramonda, "condanna con fermezza la scelta dell'amministrazione comunale di Roma di istituire zone di tolleranza per la schiavitù della donna e ribadisce l'urgenza di affrontare il fenomeno della prostituzione come accade in altri paesi europei: contrastando la domanda ed istituendo un sistema di multe progressive per i clienti". A giudizio della comunità, "l'unico modo per aiutare davvero queste donne è quello di debellare il fenomeno inaccettabile della prostituzione: i clienti sono di fatto primi sfruttatori della donna, e in secondo luogo finanziatori del racket. Debellare la prostituzione è possibile, da mesi abbiamo presentato al governo una proposta di legge per adottare in Italia il 'modello nordico' che sanziona i clienti. Il mondo cattolico deve fare fronte comune prima che la situazione degeneri".
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