Esame delle pratiche interne, processo di accreditamento internazionale, necessario raccordo con i corrispettivi italiani: si muove lungo queste direttrici l'azione dell'Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali. Il Collegio al completo, composto dal Presidente Nicola Fabiano, il Vice Presidente Umberto Rapetto e Patrizia Gigante, supportati dalla Dirigente dell'Ufficio, Maria Sciarrino, incontra la stampa per illustrare il bilancio dei primi mesi di lavoro e per meglio delineare ambiti di competenza e capisaldi dell'attività svolta sulla base della nuova legge in materia, la 171 del 2018. Normativa con l'accountability come fulcro e tra i punti nodali “la consapevolezza del valore del dato” - si è detto. Dall'insediamento - avvenuto il 2 aprile scorso - ad oggi, l'Autorità si è riunita 14 volte; 10 gli incontri con categorie economiche e soggetti vari; 18 le pratiche esaminate; 8 i reclami/denunce già trattati con relative istruttorie; attualmente si stanno valutando 5 segnalazioni di cui 2 d'urgenza; emesso un provvedimento inibitorio; numerosi anche i pareri forniti alla Pa. Considerata la crescente mole di lavoro auspicano un incremento di personale, anche alla luce dell'"arretrato lasciato dal precedente Garante".
“L'Autorità – tengono a sottolineare – non ha ancora deliberato sanzioni. Non sta neppure facendo accertamenti. Ma in futuro non si esclude che l'Ufficio si possa avvalere della polizia giudiziaria per costituire un vero e proprio 'nucleo privacy'”. Assicurano che non vi sia alcuna finalità persecutoria, l'Autorità tuttavia deve chiaramente attenersi al dato normativo, ma va vista in maniera positiva: maggiore rispetto delle persone (tutto è infatti demandato al titolare dei dati), maggiore sicurezza nella disponibilità di informazioni.
Presto anche appositi provvedimenti di settore, tra cui quello giornalistico, utili a semplificare le procedure.
Guarda l'intervista a Nicola Fabiano, Presidente Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali.