Qualità della vita, Rimini conquista il 36esimo posto: ecco la lista completa
Non se la cava poi così male Rimini, posizionata al numero 36 rispetto al 48 dell'anno prima, subito dopo Pesaro-Urbino e Ancona. Qualità della vita nel riminese più felice rispetto a Ravenna, Fermo, Macerata e Bologna. Cosa non va a Rimini è il tenore di vita, inteso come aspetto relazionato alle condizioni e possibilità economiche, e qui la provincia è 51esima. La città è comunque 14esima per depositi bancari, ottava per numero di imprese registrate e settima tra i prezzi immobiliari più alti. Si vive peggio a Crotone, ultima classificata, ma anche a Napoli e Siracusa. Tonfo per Roma che ha perso 19 punti, 31 in confronto al 2014 con livelli di qualità di vita insufficienti. Chi più chi meno ha conosciuto la crisi degli ultimi otto anni, con la differenza che nord-est e centro reggono meglio il colpo della sofferenza per nordovest, sud e isole. Storie già note. Il divario nord e sud non è solo un vago ricordo portato avanti dalla storia. Per questo vien da sé pensare: è giusto parlare di Belpaese?
Il commento del sindaco di Rimini
"Una tendenza positiva ma che sinceramente non può lasciare spazio a enfasi visto che siamo tutti consapevoli che la stessa potrebbe essere confutata nei risultati già tra qualche giorno, all’uscita dell’omologa analisi del quotidiano concorrente: per questo ogni aspetto, sia positivo sia negativo, che emerge da queste rilevazioni, deve essere considerato non più che una semplice indicazione di (molta) massima.
Scorrendo rapidamente i tantissimi indicatori che compongono la classifica di Italia Oggi trovano conferma alcuni aspetti che contraddistinguono da sempre il nostro territorio, come il suo essere dinamico e in costante movimento. A partire dal tessuto economico: guardando gli indicatori della classifica “Affari e lavoro” (dove Rimini è a metà, 55esima), il nostro territorio risulta ai primi posti per numero di imprese registrate per mille abitanti (8°) e agli ultimi posti per imprese cessate (104°), a dimostrazione del turn over frenetico di aperture e chiusure che da sempre si verifica nella nostra area.
Ormai ‘consolidata’ anche la leadership nella categoria ‘tempo libero’ (2° dopo Siena), graduatoria sulla quale incide ovviamente la vocazione turistica del nostro territorio (terzi per strutture dedicate al turismo, tredicesimi per strutture dedicate al tempo libero, primi per alberghi e palestre, settimi per bar e caffetterie …). ‘Vocazione’ turistica che influenza, come ormai siamo a ripetere ciclicamente, anche la classifica sulla sicurezza, che vede Rimini fanalino di coda. Come ha avuto modo di ricordare recentemente anche il Questore, è evidente che la provincia di Rimini registra trend equiparati a realtà metropolitane di gran lunga più vaste per via della ‘correzione turistica’, ovvero per il fatto che non si tiene in conto dei 15 milioni di presenze turistiche annue che incrementano il numero di residenze effettive e che dunque vanno a distorcere sensibilmente il rapporto tra popolazione e numero di reati denunciati. Lo ribadiamo per l’ennesima volta e non ci stancheremo mai di ripeterlo: non nascondiamo i problemi, ma Rimini si trova a far fronte quotidianamente (spesso con successo grazie al lavoro delle forze dell’ordine, in sinergia con gli enti locali) con gli stessi fenomeni e situazioni che si registrano nelle altre province italiane".