Nessuno dei due vuole commentare gli esiti della commissione d’inchiesta. Ma da fonti attendibili si apprende che entrambi sono amareggiati. Non accettano di buon grado la tirata d’orecchie del governo che, inevitabilmente, va a minare la loro autorevolezza. Il coordinatore di Dipartimento, Sabato Riccio, entro fine anno consegnerà una relazione con riferimenti sul progetto di riforma della Polizia Civile e del Dipartimento di Polizia, poi non è da escludere una decisione drastica perché in queste condizioni non ci sarebbe la necessaria serenità per lavorare. Riccio è stato al centro di una commissione di inchiesta ed anche oggetto di una decina di interpellanze parlamentari: un record. Se lasciasse davvero, come appare verosimile, sarebbe una scelta che avrebbe ripercussioni all’interno della Repubblica, ma anche e soprattutto all’esterno. E le ripercussioni, all’interno e all’esterno, ci saranno anche se ad andarsene sarà il comandante Zechini. Il suo incarico scade ad inizio 2013, dopo la proroga decisa solo pochi mesi fa. Ma sarebbe la Polizia di Stato italiana, sulla scorta dei recenti avvenimenti, a valutare l’ipotesi di proporgli a breve un nuovo incarico di rilievo. Il 22 dicembre Zechini concluderà il corso per Primo Dirigente che sta frequentando a Roma e da quel momento in poi, potrà assumere operativamente oltreconfine il ruolo a cui è stato promosso.
Luca Salvatori
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