Un presidio di protesta contro "la repressione ad opera della Forestale nella storica spiaggia della Bassona", sul litorale, e "contro il disinteresse delle istituzioni locali". E' quanto l'Aner, l'associazione regionale dei naturisti, ha annunciato per sabato 16 giugno dalle 10 alle 13 nella centralissima piazza del Popolo di Ravenna, sotto a Municipio e Prefettura. La protesta - si legge nella prima circolare Aner del mese - sarà replicata il giorno seguente alla Bassona, area a sud della frazione di Lido di Dante. In questo secondo caso si tratterà - ha spiegato il presidente Aner, l'avvocato penalista bolognese Jean Pascal Marcacci - "di una catena umana di naturisti, naturalmente nudi. Ci terremo per mano per rivendicare la libera fruibilità della nostra storica spiaggia naturista". All'iniziativa, promossa dalla Feinat, la federazione naturista italiana, sono state invitate tutte le associazioni naturiste italiane. Il presidente federale Gianfranco Ribolzi ha annunciato la sua partecipazione. Gli organizzatori hanno precisato che "palloncini, bandiere e striscioni sono graditi per colorare la nostra spiaggia almeno per un giorno". Le proteste sono state organizzate in seguito alle diverse denunce per "atti contrari alla pubblica decenza" che da quest'anno alla Bassona sono partite nei confronti di bagnanti sorpresi senza costume. Una svolta per la storica spiaggia scattata a fine marzo a distanza di quasi cinque anni da quando non fu più rinnovata la specifica ordinanza comunale che consentiva la pratica del naturismo su quel tratto di arenile che, con il precedente sindaco Vidmer Mercatali, oggi senatore, era diventata peraltro la spiaggia naturista più grande d'Italia. L'anno scorso, provocatoriamente, l'Aner aveva votato l'abbandono della spiaggia a favore di lidi meglio disposti. Dall'ultima assemblea di quest'anno è invece uscito un rinnovato impegno in difesa della permanenza nell'area. Tanto che nei giorni scorsi sulla questione, dopo specifica sollecitazione dell'Aner, è intervenuto anche il difensore civico della Regione con una lettera indirizzata ai vertici provinciali e regionali della Forestale.
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