Re Nero: diverse interpretazioni sul trasporto di denaro alle banche sammarinesi
La questione si riferisce alla vicenda del 5 giugno scorso, quando la magistratura forlivese ordinò il sequestro di un mezzo portavalori, con denaro contante destinato ad una banca della Repubblica. Il Governo sammarinese aveva subito manifestato alla Farnesina “forti perplessità” sul provvedimento. “Concordo con il segretario alle Finanze Macina – ha dichiarato il sottosegretario Mantica – sull’opportunità di convocare una riunione della Commissione mista prevista dalla Convenzione del ‘91 per procedere ad opportuni approfondimenti, e la richiesta è stata inoltrata al Ministero dell’Economia e delle Finanze, ma quel regolamento non prevede alcun tipo di deroga". Non concordano le Segreterie agli Esteri e alle Finanze, che rilevano come proprio il Ministero degli Esteri italiano il 14 luglio scorso abbia ribadito l’attualità del principio fissato nella Convenzione del ’91, individuando nella Commissione mista la sede tecnica idonea per ogni approfondimento.
“Anche San Marino – fanno notare le due Segreterie di Stato – ha una regolamentazione del trasporto transfrontaliero di denaro contante, fissata nella legge contro il riciclaggio, che entro settembre dovrà essere completata con i decreti attuativi”. Norme adottate da tutti gli Stati europei che riguardano però le persone fisiche, e di questo si parlerà nella riunione della Commissione mista.
Contatti fra la Banca Centrale e la Banca d’Italia sono già in corso ed hanno dato risultati positivi per adottare le misure più opportune. Tutto, stando agli esperti, sarebbe da ricondurre ad un’interpretazione amministrativa, una formalità. I moduli del trasporto di denaro contante devono essere presentati alla dogana di confine, ma a San Marino una dogana di confine non esiste e quindi l’Agenzie delle Dogane ha dovuto emanare una circolare per indicare a quali uffici doganali ci si poteva rivolgere. Lo ha fatto il 16 giugno, 11 giorni dopo il sequestro deciso dalla procura forlivese, e questo conferma che c’erano dubbi interpretativi, oggi si ritiene dissolti.