Le reazioni del mondo politico, economico e sindacale dopo le dichiarazioni del Presidente dell’UNAS
Dichiarazioni erronee e strumentali, quelle di Terenzi, per l’Organizzazione degli Imprenditori, che si riducono – scrive - ad un palese tentativo di screditare il nostro lavoro. Sono inoltre 107 – continua la nota – gli artigiani iscritti all’OSLA e non 30 come riportato in maniera fuorviante dall’UNAS”. L’organizzazione ritiene anche di aver sottoscritto un buon contratto, poiché – sottolinea - non fa distinzione tra piccola e grande impresa. La differenza con quello dell’UNAS – conclude - sta nel fatto che il nostro è stato rinnovato, il loro no”.
Per la CSU, l’ipotesi di tornare al fondo pensionistico unico, è una assurdità: un colossale passo indietro che porterebbe alla situazione precedente la legge di riforma dei fondi previdenziali del ‘90. “Riforma che – scrive il Sindacato – mise fine al principio dei “vasi comunicanti”, dove i disavanzi di alcune categorie di lavoratori autonomi venivano sistematicamente coperti dalle risorse contributive dei lavoratori dipendenti”. “Da non trascurare poi – fa notare la CSU – l’assenza di un sistema tributario equo, in grado di accertare i redditi reali delle diverse categorie di lavoratori autonomi”.