'Una dialettica normale, che ha sempre fatto parte del nostro sindacato'. Il segretario generale della Confederazione del Lavoro getta acqua sul fuoco al fatto che stiano partendo, verso tutti gli iscritti, due lettere contrapposte, frutto del direttivo. Quella che spiega le ragioni che hanno portato la Csdl a non aderire alla richiesta di appoggio avanzata dal comitato per i referendum e quella – a firma di 6 membri del direttivo – che non ha condiviso questa scelta, e ribadisce la necessità di dare appoggio al comitato referendario. “Non abbiamo aderito – spiega Giovanni Ghiotti – perché il nostro è un ruolo contrattuale; inoltre, abrogare la legge sul mercato del lavoro significherebbe creare un vuoto legislativo, cosa che non vogliamo. Quel testo infatti è anche frutto del contratto industria, con il quale abbiamo raggiunto degli obiettivi. Le parti che non ci piacciono saranno oggetto di una legge di iniziativa popolare, che ci impegnamo a presentare al prossimo governo. Sulla sottoscrizione o meno dei referendum lasciamo liberi i nostri iscritti. Le due lettere sono espressione di un obiettivo finale comune - prosegue - sono diverse le strategie di metodo e percorso'. Una posizione legittima, per i firmatari della seconda lettera, “ma la decisione – scrivono - è stata presa a maggioranza, negli organismi della CSDL, e non la condividiamo neppure lontanamente”. Senza intenti polemici, ribadiscono il loro dissenso e invitano i lavoratori a dare una mano ai cittadini impegnati nella raccolta delle firme per l’abrogazione dei due quesiti.
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