Una firma dei potenti della terra per chiedere la pace, così potremmo definire l’intesa per la tregua olimpica, sottoscritta dai Capitani Reggenti della Repubblica di San Marino insieme ai capi di Stato e di Governo delle Nazioni presenti ai giochi di Atene. Un atto al quale, nei giorni scorsi, anche Papa Giovanni Paolo II aveva aderito assieme a oltre cento fra leader politici e religiosi: fra loro anche il patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I. Voluta dalle Nazioni Unite, la tregua olimpica impegna le nazioni firmatarie a fermare le ostilità e a rispettare la tradizione di pace delle Olimpiadi. La Tregua Olimpica risale ai Giochi del IX secolo a. C. e prevedeva che durante il periodo olimpico, atleti e cittadini delle polis potessero viaggiare per partecipare o essere spettatori, difesi dall’annuncio della Tregua. Nelle olimpiadi contemporanee il CIO ha deciso di far rivivere questo antico istituto con l’idea di proteggere gli atleti e lo sport in generale e di contribuire alla ricerca della pace e della soluzione diplomatica dei conflitti. La prima iniziativa fu lanciata nel 1992, immediatamente condivisa con le Nazioni Unite. Dal 1993 l’ONU ha espresso ripetutamente il suo supporto alla Tregua un anno prima di ogni edizione delle Olimpiadi con una risoluzione ad hoc, con la quale si invitano gli Stati Membri ad osservare la Tregua e riconoscerne solennemente l’importanza. Un’iniziativa che ha permesso, nel 1992, agli atleti della ex Yugoslavia di partecipare alle Olimpiadi di Barcellona portando uniformi con i soli cerchi olimpici senza indicazione di nazionalità; nel 1994 per le Olimpiadi di Lillehammer una delegazione del CIO visitò Sarajevo allora sotto assedio, per estendere la solidarietà olimpica ad una città che ospitò i Giochi invernali nel 1984. Nel 1998 in occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Nagano una delegazione composta da CIO e Nazioni Unite si appellò alla Tregua per evitare i bombardamenti sull’Iraq. Nel 2000 grazie agli appelli alla Tregua, alla cerimonia di apertura dei Giochi di Sidney le delegazioni delle due Coree sfilarono per la prima volta sotto la stessa bandiera. La tregua olimpica è un’usanza che è stata rispettata per mille anni, dalla fondazione dei Giochi olimpici fino alla loro abolizione da parte dell’imperatore bizantino Teodosio. L’unica volta che gli Spartani la violarono non vennero ammessi ai Giochi successivi.
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