Reggenza visita il Centro sperimentale Bosche: al suo interno il patrimonio viticolo sammarinese

Per il futuro si punta sul bio per un centro impegnato anche nella tutela degli uliveti e nella formazione

Al suo interno è conservato il patrimonio di vitigni autoctoni della Repubblica di San Marino: il Centro sperimentale "Bosche" è un luogo di studio e formazione che punta sul bio. In mattinata la visita del Capitani reggenti, Alessandro Scarano e Adele Tonnini, accompagnati dal Segretario al Territorio Stefano Canti.

La storia del centro inizia con la legge del '74 e la realizzazione l'anno successivo. Sangiovese, Moscato, Ribolla, Biancale alcuni dei vitigni più rappresentativi, ma non manca la sperimentazione con quelli italiani. Non solo vino, perché qui si conserva anche il patrimonio olivicolo del Titano, con diverse varietà locali a disposizione degli agricoltori interessati a coltivarli. Per il futuro si guarda al biologico: nel 2018 è stata avviata la conversione di vigneti e uliveti. In primo piano la tutela dei prodotti del territorio, con l'identificazione di origine e le collaborazioni con i consorzi Vini Tipici e Terra di San Marino.

Il centro è “un fiore all'occhiello della pubblica amministrazione, come servizio verso gli operatori agricoli”, sottolinea Lucia Mazza, dirigente Ugraa, che ricorda anche le attività didattiche: 35 le classi delle scuole coinvolte, in media, ogni anno. Per la visita della Reggenza presentati due vini: l'Intruso (biologico) e il Ribolla.

[Banner_Google_ADS]

I più letti della settimana:

Questo sito fa uso di cookie, anche di terze parti, necessari al funzionamento e utili alle finalità illustrate nella privacy e cookie policy.
Per maggiori dettagli o negare il consenso a tutti o alcuni cookie consulta la nostra privacy & cookie policy