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La Regione Emilia-Romagna stronca la proposta di vendere le spiagge

13 nov 2013
La Regione Emilia-Romagna stronca la proposta di vendere le spiaggeLa Regione Emilia-Romagna stronca la proposta di vendere le spiagge
La Regione Emilia-Romagna stronca la proposta di vendere le spiagge - L'assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci è contento. Il Pd ha detto no alla vendita delle...
L'assessore regionale al Turismo, Maurizio Melucci è contento. Il Pd ha detto no alla vendita delle spiagge. Su Melucci piovono però le critiche da parte dei balneari, sia della Romagna sia della Toscana. Volete la nostra morte- si indigna Cristiano Scarpellini, titolare del bagno Marco Polo a Marina di Pisa- noi siamo disponibili a qualsiasi soluzione che tuteli il nostro futuro, dando certezza a un lavoro che con sacrificio ho regolarmente acquistato. La vostra morte la vuole chi vi fa proposte impraticabili e demagogiche- afferma l'assessore- le soluzioni ci sono. Ma voi ascoltate solo chi vi dice che occorre uscire dalla Bolkenstein, semmai anche dall' euro, o proposte del tipo diritto di superficie per 90 anni o vendita. Le idee della Regione non sono state condivise dai balneari perchè meno ''affascinanti'' di chi propone diritti di superficie e vendita- insiste Melucci- ma non per questo meno efficaci per raggiungere gli obiettivi principali, ovvero "salvaguardare le nostre imprese e mantenere le spiagge di proprietà dello Stato. Anche il Comitato balneare Romagna attacca. "Gli amministratori riminesi non vogliono dare certezze e continuità alle micro imprese balneari- rispondono a Melucci- siete bravissimi a distorcere la realtá, il Pd riminese non rispecchia la situazione nazionale. A polemizzare con l'assessore regionale al Turismo è anche Piero Bellandi del Comitato salvataggio imprese e turismo italiano. La proposta di vendere le spiagge l' ha fatta per primo il sottosegretario Baretta del Pd. Non era minimamente previsto di sdemanializzare la spiaggia che in forza dell'articolo 822 del Codice civile non è un bene non alienabile- spiega Bellandi- una volta sdemanializzate le aree in questione, esse diventano patrimonio dello Stato e possono essere oggetto di contratti di natura privatistica. Cioè possono essere locati o al limite anche venduti. Al concessionario sarebbe stata data un'opzione all'acquisto. Questo progetto avrebbe assicurato la continuità alle imprese balneari e la certezza degli investimenti, nell' ambito di una concorrenza libera nell' interesse dei consumatori fruitori del turismo balneare. Dunque, è la sfida del comitato a Melucci, vogliamo confrontarci seriamente sull''argomento? Io continuo con questa richiesta.

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