Il Governo deciderà lunedì se sospendere l’entrata in vigore del nuovo regolamento sulle badanti, definito inattuabile dal sindacato. Un fenomeno, quello delle assistenti, che in Repubblica ha assunto proporzioni rilevanti. Un regolamento inattuabile. Così lo ha definito il sindacato, tanto che il Consiglio d’Amministrazione dell’Iss ha chiesto di sospendere l’entrata in vigore delle nuove disposizioni sulle badanti. Un universo complesso, quello delle assistenti di anziani, che necessita ormai di regole precise, data la rilevante consistenza numerica in costante aumento. Lo scorso anno erano più di 300 le badanti regolari in Repubblica, e dall’inizio dell’anno già 120 di loro, in scadenza di permesso di soggiorno, hanno chiesto il rinnovo. Il regolamento, che doveva entrare in vigore lo scorso primo febbraio, prevedeva una serie di nuove adempienze da parte dell’Iss: uno sportello “informa anziani”, con un operatore a disposizione del pubblico, che al momento però manca. Inoltre, presso lo sportello doveva essere creato un registro nel quale iscrivere le badanti, i loro dati anagrafici, le loro precedenti esperienze lavorative, il loro titolo di studio. Deputati ad iscriversi nel registro, solo i lavoratori reperiti attraverso associazioni umanitarie individuate dal Congresso di Stato: i nomi di tali strutture però, al momento sono sconosciuti. Inoltre, una volta ricevuto il permesso, l’assistente deve frequentare per un minimo di 20 ore un corso di formazione, pagato per metà dalle famiglie, comprendente l’insegnamento della lingua italiana e di altre nozioni assistenziali di base. Tanti gli aspetti mancanti dunque, inoltre le Federazioni pensionati sono insorte, lamentando la mancanza di un confronto preventivo. Altri aspetti inquietanti potrebbero nascondersi dietro il fenomeno delle assistenti, in gran parte provenienti dall’est Europea, fino al 90%.
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