Religione nella scuola dell'infanzia: contrastanti le posizioni politiche
Il Gruppo Misto parla di "scelta discutibilissima". Libera critica la mancanza di confronto, mentre il consigliere Andrea Zafferani parla di una sconfitta "prima di tutto per la chiesa"
Continuano a far discutere le indicazioni curricolari introdotte dal decreto 140 del 3 ottobre per l'insegnamento della religione cattolica nelle scuole dell'infanzia sammarinesi a partire dall'anno scolastico in corso.
In una nota i consiglieri del Gruppo Misto parlano di una scelta “discutibilissima” e non condivisibile né nel contenuto, né nel metodo, evidenziando la mancanza di confronto e “senza aver nemmeno presentato prima un progetto al corpo docente”.
Anche Libera interviene: “La cosa che ci lascia perplessi – scrive il partito - è che, come sempre, si agisca senza un minimo di confronto con insegnanti e genitori. La politica della decretazione, dell’imposizione, è la strada maestra di questo Governo che agisce in totale autonomia senza ricercare sintesi o ascoltare legittimi punti di vista differenti". Libera ritiene inoltre "inaccettabile per una scuola pubblica il modo evangelico con cui si definiscono tutti i bambini come cattolici".
Il consigliere Andrea Zafferani, in un post su Facebook, afferma che questo approccio è una grande sconfitta “prima di tutto per la chiesa, per chi è religioso e per chi ha fede. Afferma poi che questi metodi “non sono minimamente in grado di andare in profondità al problema dell'allontanamento dalla chiesa”.
La Segreteria per l'Istruzione in una nota sottolinea che il decreto 140 non introduce l’insegnamento della religione cattolica nella Scuola d’Infanzia, ma doverosamente, esplicita quanto previsto dall’accordo tra San Marino e la Santa Sede per l’insegnamento della religione nelle scuole pubbliche, firmato a giugno 2018. Le indicazioni introdotte, ricorda inoltre la Segreteria di Stato, sono comunque sperimentali e suscettibili di modifiche, come fa notare anche il dirigente delle scuole dell'infanzia Francesco Giacomini.
In Italia l'insegnamento della religione cattolica è previsto, con lezioni settimanali facoltative, in tutte le scuole di ogni ordine e grado. In generale, nell'area europea, gli unici paesi in cui non si insegna una religione a scuola sono la Francia, la Repubblica Ceca, l'Albania e la Slovenia.
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