Per tutti era Don Eligio a lui non importava si tralasciasse il titolo di Monsignor. Due anni fa San Marino lo aveva salutato con solennità, ma anche con commozione, quando, dopo 60 anni di sacerdozio, e dopo 27 anni alla guida della Basilica del Santo, come Rettore, lasciava il suo incarico per raggiunti limiti d’età. 27 anni di testimonianza, che lo hanno visto pastore attento e custode del messaggio di libertà e di fede, che il santo fondatore ha lasciato ai sammarinesi. Durante quegli anni, momenti religiosi indimenticabili, come la visita di Papa Giovanni Paolo II nel 1982, proprio l’anno d’inizio della sua lunga permanenza alla guida della Basilica, ma anche gli oltre 100 pellegrinaggi in Terra Santa, le innumerevoli visite alla Casa di Loreto, con i suoi malati. Proprio a questi, oltre che alla lettura e allo studio che tanto amava – fecondo scrittore - si voleva dedicare, una volta in pensione. Poi la malattia. “Malinconia per il distacco, ma gioia per aver servito una Repubblica unica al mondo” – aveva detto lasciando il suo incarico –quando aveva espresso la ferma volontà di rimanere a San Marino.
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