“E' un ritorno al passato, tra elusione ed evasione”. Questo il commento delle tre sigle sindacali sammarinesi dopo l'approvazione in Consiglio degli articoli relativi alle residenze fiscali non domiciliate: “Questa mossa – aggiungono – è la dimostrazione di quanto la politica sia lontano dai problemi quotidiani del Paese e delle famiglie. E' stata approvata è la parte peggiore del Des”. Il timore dei sindacati è che il provvedimento possa portare con sé “opacità, speculazioni finanziarie.
Tra i possibili beneficiari ci sono anche i residenti fiscali in Italia – sottolineano – inizialmente esclusi in prima lettura: decisione che creerà tensioni con Roma e il rischio concreto di attrarre colletti bianchi collegati alle organizzazioni criminali”. Da qui l'invito all'esecutivo a confrontarsi con le forze sociali e con il Paese. “Chi sarà in grado – si chiedono i sindacati – di controllare puntualmente e con i necessari strumenti informatici e transnazionali questi personaggi abituati a muoversi in maniera disinvolta tra i cinque continenti e che per loro natura sono sfuggenti ed opachi?”.
Le confederazioni chiedono infine di tutelare l'economia sana, produttiva e stabile, quale pilastro del futuro di San Marino. “Il contrasto a elusione ed evasione – concludono – è una battaglia di civiltà che da sempre abbiamo messo al centro della nostra azione sindacale”.