Residenze magistrati, parola d'ordine: “No comment”
Nessuno a Palazzo di Giustizia commenta la bufera che si è abbattuta sulle residenze dei magistrati. Oggi impegnati in riunione. La sensazione che serpeggia nei corridoi è che nulla sia casuale. Prima l’esposto a San Marino, poi a Rimini. Quasi una precisa strategia alle spalle. In un momento nel quale il tribunale sammarinese risponde con i fatti alle richieste e sollecitazioni esterne. E alla vigilia del maxiricorso contro la trasmissione di documenti bancari nell’ambito delle rogatorie SMI e Carifin. I magistrati non hanno mai risposto ad attacchi frontali, salvo rare eccezioni, preferendo la via istituzionale. In quella sede le toghe sammarinesi faranno sentire la loro voce. Si respira comunque un clima teso in tribunale. L' inchiesta non aiuta a svolgere con serenità il lavoro, anche se la posizione dei magistrati sarà con tutta probabilità, ricondotta al solo reato amministrativo, vista l’entità delle somme. “San Marino è in black list - spiega il colonnello delle Fiamme Gialle Gianfranco Lucignano - dunque è sufficiente un indizio per aprire un fascicolo”. Il riscontro è già nelle mani degli investigatori ora spetterà ai singoli magistrati, 4 quelli nel mirino di Rimini, dimostrare che non risiedono sul Titano.
Giovanna Bartolucci
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