Resta alta l’attenzione sugli episodi di avvelenamento dei cani
Mentre alcuni cittadini hanno addirittura messo una taglia per stanare il killer dei cani, le indagini delle forze dell’ordine proseguono e, nonostante il doveroso riserbo, si stanno concentrando su alcune persone in particolare. Anche l’associazione protezione animali è convinta che l’accanimento delle ultime settimane non sia opera di un’unica mano. C’è anche rischio emulazione, la gendarmeria ha riscontrato comportamenti diversi dal solito negli ultimi giorni. Il responsabile, o i responsabili, rischiano grosso: stanno commettendo reati punibili dal codice penale, la pena prevede la prigionia, oltre a migliaia di euro di multa. E il rischio purtroppo non è solo per gli animali, anche i bambini potrebbero incautamente ingerire qualcosa e correre seri pericoli. Per limitare i danni ai propri amici, i proprietari possono fare la loro parte, anzitutto educando gli animali a non mangiare bocconi trovati in strada. Qualora accada l’irreparabile, in attesa di portarli dal veterinario per lavanda gastrica e flebo, possono far bere loro acqua ossigenata o altre misture, come sale grosso e aceto, o latte e sale, per provocare la fuoriuscita di quanto ingerito. I sintomi dell’avvelenamento si presentano infatti dopo una ventina di minuti, il cane inizia ad avere tremori. Non si conosce ancora con precisione quale sostanza venga usata per avvelenare i bocconi, anche questa potrebbe essere una pista per arrivare ai responsabili. Da un mese in qua si contano almeno 20 avvelenamenti, prima circoscritti nella zona di Fonte dell’Ovo, poi il raggio d’azione si è ampliato fino a Borgo maggiore: solo pochi cani si sono salvati.
Francesca Biliotti
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