Rete, serata sulla depenalizzazione della cannabis: "Il pubblico sostiene la nostra proposta"

“Da troppo tempo non si muove una foglia”. Con questo slogan Rete rilancia in una serata a Borgo Maggiore dedicata alla cittadinanza il suo progetto di legge per depenalizzare l'uso personale di cannabis. Spunti di riflessione per informare e stimolare il confronto sul tema, a partire dagli interventi del consigliere Giovanni Maria Zonzini, del vicesegretario Alberto Giordano Spagni Reffi e, in veste di moderatrice, di Gloria Arcangeloni, membro del direttivo.

“Non proponiamo una liberalizzazione – ribadiscono ancora una volta – ma una legge più equa, con un rapporto più ragionevole fra il fatto commesso e la sua sanzione”. Al momento anche per un piccolo quantitativo di cannabis si subisce un procedimento penale, rischiando la prigionia di secondo grado. Nella proposta di Rete, in linea con la normativa italiana, il reato diventa un illecito amministrativo, punito con una sanzione da 500 a 1500 euro.

“Così – sottolineano – si alleggerirebbe il lavoro di Tribunale e corpi di Polizia”. “Siamo soddisfatti dell'affluenza alla serata – commenta Zonzini –. Il pubblico ha manifestato interesse e sostegno per la proposta. Si guarda infatti alle famiglie di chi viene pizzicato in possesso della sostanza, che ad oggi con il processo penale vengono pesantemente turbate”.

Il pdl, depositato da Rete e pronto per essere avviato all'iter parlamentare, fa seguito a un'Istanza d'Arengo approvata nel 2020 e a una delega affidata al governo nella finanziaria 2022. L'obiettivo – concludono i relatori – è cambiare l'approccio culturale e normativo, attualmente solo repressivo, alla luce del fallimento della postura proibizionista, che non ha diminuito il consumo di cannabis.

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