Un rompicapo complicato, per i sindacati, quello della ricollocazione dei 10 dipendenti della Polis Spa, la finanziaria collegata al Credito Sammarinese, revocata dopo un periodo di sospensione dell’attività. Banca Centrale ha ufficializzato ieri la decisione di fermare l’attività della finanziaria e le organizzazioni sindacali stanno affrontando la delicata situazione che si è aperta per gli impiegati. Nel frattempo proseguono le indagini della magistratura calabrese per la complessa operazione “decollo”, che ha portato in carcere dapprima il direttore del Credito Sammarinese, Valter Vendemini, e successivamente il Presidente, Lucio Amati e il vice direttore, Sandro Sapignoli. Gli avvocati di Amati stanno valutando alcune iniziative che riguardano il loro assistito, che giovedì compirà 70 anni. “Stiamo riflettendo sulla possibilità di presentare un’istanza – ci dice l’avvocato Alessandro Petrillo – considerando il disagio di celebrare in carcere il settantesimo compleanno”. Ma a Catanzaro alcuni magistrati sono in ferie e al momento tutto è fermo, almeno fino a metà mese. Sul Titano dovrebbero arrivare a giorni le richieste di estradizione, che non riguarderebbero solo l’ex direttore generale ma interesserebbero altri indagati. Quasi certa una nuova trasferta a San Marino dei giudici calabresi, che probabilmente verso la fine del mese torneranno in Repubblica per condurre nuovi interrogatori. Nella precedente occasione avevano ascoltato Vendemini e qualche dipendente del Credito Sammarinese, questa volta intenderebbero raccogliere informazioni dirette dal vice direttore, Sandro Sapignoli e da altre persone sulle quali si mantiene stretto riserbo. Sul fronte dell’operatività della banca restano ancora da sciogliere le riserve del commissario, Nunziato Caliò, che come noto ha prorogato il blocco dei pagamenti fino al prossimo 12 ottobre.
s.b.
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