Riannodare il filo della storia per ritrovare nelle tradizioni l'identità di un popolo
A ripercorrere i trenta anni di rappresentazione delle sue commedia a Chiesanuova, a testimonianza di un profondo e radicato impegno per la conservazione e valorizzazione di un patrimonio storico e culturale Grazia Zavoli, protagonista di una tappa dell'itinerario che sta portando la Reggenza a riscoprire le peculiarità di ogni castello, così come vuole il titolo dell'iniziativa “Nove Storie: una sola identità di popolo”. Questa mattina i Capi di Stato hanno fatto visita al quartiere delle Milizie, per riscoprirli nell'ambiente più intimo: la sede, gli armadietti che custodiscono divise che siamo abituati a vedere nelle occasioni istituzionali. I Capi di Stato sono stati poi accompagnati nella visita ai quartieri della Milizia Uniformata e della Guardia del Consiglio; negli uffici del Comando Superiore, della Fureria e dell’Ispettorato Generale, tra fotografie che rievocano il passaggio del fronte e l’arrivo in Repubblica degli sfollati, ai documenti dei bandi di arruolamento di epoche diverse. Per il generale Lonfernini, a capo del corpo militare più antico della Repubblica, l'occasione per ribadire l'esigenza di istituire una Commissione per codificare per legge l'inno di san Marino, affinché abbia uno status definitivo.
Subito dopo la visita alla sede che ospita la Guardia di Rocca, tappa conclusiva nel luogo in cui ogni sammarinese riconosce una pare della propria storia: il museo dell'emigrante, che proprio quest'anno ha festeggiato due decenni di attività. Inaugurato nel 1997 e realizzato con la collaborazione delle comunità dei cittadini sammarinesi all’estero, ripercorre storie di vita, di partenze e lavoro, di fatica e di speranza. E che i Capi di Stato hanno visitato il giorno dopo l'anniversario della tragedia di Marcinelle, che spingere a riflettere sulla fatica ed il sacrificio di una scelta.