Riapre la stagione venatoria in Italia e a San Marino

“E’ finita la tregua”. Le parole dell’Associazione protezione animali, affidate ad una nota, la dicono lunga sull’idea che ha della stagione venatoria. “Pace finita – si legge – molti cittadini saranno svegliati di prima mattina dagli spari dei cacciatori. Non è bastata la grande nevicata, che ha messo a dura prova la sopravvivenza di intere popolazioni di animali, non è bastata la siccità che ha stremato la regione. La caccia si aprirà lo stesso, l’importante è riempire i carnieri”. Ma c’è anche qualche motivo di soddisfazione, sottolinea l’Apas: la stagione si chiuderà come in Italia il 31 gennaio 2013, San Marino fino all’anno scorso aveva a disposizione una settimana in più. Poi il nuovo Piano faunistico-venatorio ha posto alcune limitazioni sulle specie cacciabili o meno. Peccato per la caccia al cinghiale, che l’Apas vorrebbe vedere totalmente eliminata e che invece resta. Il presidente della Federazione Sammarinese Caccia, Simone Rossini, risponde: “Siamo stati noi stessi ad escludere dal prelievo venatorio i passeri e le pernici, perché sono specie in via d’estinzione. Inoltre – aggiunge – abbiamo finanziato con i nostri soldi la riproduzione, in via sperimentale, delle pernici. E’ la differenza tra chi fa i fatti e chi chiacchiera solo”. E sulla caccia al cinghiale fa notare: “E’ l’unica specie in via di aumento. Certo – aggiunge – è una caccia cruenta, ma i cinghiali causano anche enormi danni all’agricoltura, quindi cerchiamo di eliminarne una parte”.

Francesca Biliotti

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