Riccionese asserragliato in casa: l'arresto dopo quattro ore
E’ ricoverato in ospedale, il 69enne falegname in pensione che ieri ha creato scompiglio in un quartiere della Perla Verde, in zona Abissinia. L’allarme scatta poco prima delle 16, quando la moglie, dopo una violenta lite col marito, si rifugia a casa dei vicini, che chiamano il 113. All’arrivo delle forze dell’ordine, l’uomo si mostra dapprima collaborativo, poi - con la scusa di rientrare in casa per recuperare dei documenti - ne esce nuovamente, imbracciando uno dei suoi fucili da caccia, puntandolo proprio sugli agenti. Immediati i rinforzi: decine di agenti di Polizia e dei Carabinieri di Riccione si dispongono con giubbotti anti-proiettili sui tetti, per le strade, dietro le automobili in sosta, con le pistole puntate sulla casa di via Ugo Bassi. La tensione è alta. L’uomo infatti è un esperto cacciatore e in casa conserva almeno una decina di fucili e oltre un migliaio di proiettili. Si teme che possa compiere un gesto sconsiderato e sparare all’impazzata sulla folla di curiosi e conoscenti, riunita nei pressi dell’abitazione. Al tentativo di un amico di farlo ragionare, esce di casa e risponde ancora una volta col fucile puntato contro Carabinieri e Polizia. E’ tenuto costantemente sotto tiro, ma non viene colpito. Solo l’arrivo del medico di famiglia segna la svolta: accompagnato dal maresciallo dei Carabinieri, Nicola Lo Buono, e dal Capo della Mobile di Rimini, Sabato Riccio, riesce ad entrare in casa e fa ragionare l’uomo. Dopo oltre 4 ore di trattative, la resa, intorno alle 20.40. Numerosi i capi d’imputazione di cui dovrà rispondere.
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