Riconciliazione in Medio Oriente: a San Marino "Un Calcio per la Pace"
Il calcio femminile come strumento di integrazione in Medio Oriente. Questo lo spirito dell'iniziativa, ospitata per la terza volta in Repubblica, a testimonianza della vocazione del Titano al dialogo e alla riconciliazione. Protagoniste 16 adolescenti, provenienti da Israele, e conosciutesi proprio in questa occasione: 8 sono ebree; altrettante arabo-israeliane. Queste ultime studentesse di una scuola media di Akko - frequentata da mussulmani e cristiani -, e la cui preside è Tamam Wakid-Dabbah: relatrice principale della tavola rotonda, e decisa sostenitrice del multiculturalismo. La donna è rammaricata per la recente norma – di rango costituzionale – che definisce Israele “Stato nazionale del Popolo ebraico”, ma non si scoraggia. Ad accompagnare le calciatrici in erba, che domani saranno ricevute in udienza dalla Reggenza, anche 2 parlamentari arabo-israeliani. Presenti, all'incontro di oggi, anche donne italiane e del Titano, impegnate in ambito sociale ed istituzionale, e Giorgio Gasperoni, Presidente della sezione sammarinese della Universal Peace Federation: l'organizzazione che – insieme alla Federazione Sammarinese Giuoco Calcio – ha reso possibile questa quarta edizione del progetto “Un Calcio per la Pace”.
Nel servizio Tamam Wakid-Dabbah preside scuola media di Akko
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