Tre anni fa moriva Giovanni Paolo II, il primo Papa a salire sul Titano.
Era il 29 agosto del 1982 quando Karol Wojtila, allora 62enne, salì sul monte Titano per la prima visita di un Papa a San Marino. E la Repubblica tenne da allora un legame speciale con questo Pontefice. Frequenti le visite dei Capitani Reggenti in Vaticano. L’ultima, un anno prima della sua morte, nel marzo 2004. Oggi Benedetto XVI ha definito il Pontificato di Giovanni Paolo II “Un segno e una testimonianza della Risurrezione di Cristo.” Wojtila era un mistico, ha detto il Papa. Portò la sua croce fino alla fine. Aveva qualità soprannaturali e una eccezionale sensibilità spirituale. Fu Benedetto XVI, il 13 maggio 2005, ad accelerare il processo di beatificazione, quando decise di avviarlo senza aspettare i canonici cinque anni dalla morte. Adesso la Congregazione per le cause dei santi annuncia che procederà nei tempi tradizionali, anche se speditamente, nell’esame della vita di un Papa che è già venerato come un santo. La sua tomba, nelle Grotte Vaticane, non è più adatta ad accogliere la folla di fedeli che vanno a visitarla e a pregare per il pontefice polacco. Il Vaticano pensa ad una nuova collocazione, in uno degli altari della basilica di San Pietro. Ma la proclamazione di Giovanni Paolo II santo e la traslazione della salma, sembrano indissolubilmente legati e i tempi non saranno brevissimi, ci vorranno almeno altri due anni. Il progetto per il nuovo mausoleo comunque sarebbe già pronto. Prevede l’esumazione della salma e l’esposizione in una delle cappelle di San Pietro, dove si trovano già Giovanni XXIII e Pio X e dove sarà più raggiungibile e visibile per le migliaia di fedeli che la visitano ogni giorno. Tra i miracoli attribuiti al pontefice polacco quello che verrà preso in considerazione per la beatificazione dovrebbe essere la guarigione prodigiosa dal morbo di Parkinson di una suora francese, Marie Simon-Pierre.
Era il 29 agosto del 1982 quando Karol Wojtila, allora 62enne, salì sul monte Titano per la prima visita di un Papa a San Marino. E la Repubblica tenne da allora un legame speciale con questo Pontefice. Frequenti le visite dei Capitani Reggenti in Vaticano. L’ultima, un anno prima della sua morte, nel marzo 2004. Oggi Benedetto XVI ha definito il Pontificato di Giovanni Paolo II “Un segno e una testimonianza della Risurrezione di Cristo.” Wojtila era un mistico, ha detto il Papa. Portò la sua croce fino alla fine. Aveva qualità soprannaturali e una eccezionale sensibilità spirituale. Fu Benedetto XVI, il 13 maggio 2005, ad accelerare il processo di beatificazione, quando decise di avviarlo senza aspettare i canonici cinque anni dalla morte. Adesso la Congregazione per le cause dei santi annuncia che procederà nei tempi tradizionali, anche se speditamente, nell’esame della vita di un Papa che è già venerato come un santo. La sua tomba, nelle Grotte Vaticane, non è più adatta ad accogliere la folla di fedeli che vanno a visitarla e a pregare per il pontefice polacco. Il Vaticano pensa ad una nuova collocazione, in uno degli altari della basilica di San Pietro. Ma la proclamazione di Giovanni Paolo II santo e la traslazione della salma, sembrano indissolubilmente legati e i tempi non saranno brevissimi, ci vorranno almeno altri due anni. Il progetto per il nuovo mausoleo comunque sarebbe già pronto. Prevede l’esumazione della salma e l’esposizione in una delle cappelle di San Pietro, dove si trovano già Giovanni XXIII e Pio X e dove sarà più raggiungibile e visibile per le migliaia di fedeli che la visitano ogni giorno. Tra i miracoli attribuiti al pontefice polacco quello che verrà preso in considerazione per la beatificazione dovrebbe essere la guarigione prodigiosa dal morbo di Parkinson di una suora francese, Marie Simon-Pierre.
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