La Segreteria di Stato al Territorio ha aggiornato il codice ambientale, aumentando le responsabilità di chi produce rifiuti, con un inasprimento delle sanzioni per incentivare la corretta gestione. Le nuove misure mirano a prevenire che i costi di trasferimento e smaltimento degli scarti cadano sulla collettività in caso di fallimento delle imprese. Alla luce del decreto le aziende specializzate in trattamento dei rifiuti hanno depositato fidejussioni per € 1.239.135,20, di cui € 474.980,20 da parte di ditte che gestiscono impianti autorizzati al deposito e trattamento degli inerti e € 764.155,00 da parte di aziende che gestiscono impianti di stoccaggio e trattamento rifiuti anche pericolosi.
Il Segretario Stefano Canti spiega che le modifiche introdotte "consentono allo Stato di rivalersi, su coloro che si rendono responsabili con le proprie attività di minaccia ambientale, delle spese sostenute per le attività di riparazione e di bonifica, non solo attraverso le garanzie fidejussorie ma anche mediante l’avvio della procedura di espropriazione dell’immobile di proprietà". Le misure introdotte hanno inoltre il fine di recuperare le spese sostenute per la bonifica e per l'eventuale maggior danno subito.
Canti chiarisce che nell’impianto ex Beccari, in cui rimangono accatastati i rifiuti, sono state già adottate le necessarie misure di prevenzione e di messa in sicurezza del sito. "Inoltre - aggiunge - è in corso la procedura espropriativa dell’immobile e prossimamente verranno avviate le operazioni di completa bonifica ciò al fine di porre definitivamente rimedio al danno ambientale causato”.