Riforme, contratti scaduti, caro bollette: sindacato sul piede di guerra

Merlini: "Lo sciopero generale è la risposta necessaria alle provocazioni del Governo". Proclamata inoltre la mobilitazione sul contratto del settore commercio.

È un autunno caldo, non solo per le alte temperature. All'elenco dei contenziosi si aggiunge anche il contratto del commercio: ed è mobilitazione. Del resto i contratti scaduti sono uno dei temi caldi sul tavolo del sindacato, che chiede un confronto sulla “politica dei redditi”. E se nella recente firma del rinnovo per le agenzie di assicurazione è prevalso “il senso di responsabilità” – come dichiara il Segretario della FUCS-CSdL Stéphane Colombari - non vale per altri contratti, come quello – appunto - del settore commercio, scaduto nel 2018 e che coinvolge 2.600 lavoratori. “Da tempo – accusano Csdl, Cdls e Usl - si è arrivati ad una situazione di stallo”. Definiscono “del tutto inadeguato” l'aumento delle retribuzioni, per di più da corrispondersi al di fuori del contratto nazionale, modalità che - non avendo valore erga omnes - “non garantirebbe il riconoscimento a tutti i lavoratori degli aumenti, pur sempre minimi”. Una controproposta quindi “irricevibile”. Da qui la decisione di proclamare lo stato di mobilitazione, le cui iniziative sono in corso di definizione.

L'obiettivo dei rinnovi in tutti i settori – chiariscono le parti sociali - è far fronte all'incremento del costo della vita. Giudicano quindi paradossale non vengano considerate le ricadute negative, specie sul settore commerciale, derivanti dalla riduzione della capacità di spesa della popolazione, sempre più spinta ad acquistare fuori confine. Vale – dicono - anche per alberghi e ristoranti, con l'aggravante che in quel settore scarseggia la manodopera. C'è quindi attesa per l'Attivo dei Quadri di lunedì. Lo stato di agitazione si misura anche dai toni, sempre più aspri. L'annuncio del raddoppio delle bollette con un preavviso di soli 15 giorni, senza confronto né una motivazione “comprensibile e sostenibile” – dice il Segretario Generale della Csdl Enzo Merlini – non è solo inaccettabile ma una vera e propria provocazione, perché arriva all'indomani della protesta per la riforma pensioni. “Lo sciopero generale – afferma - è la risposta necessaria”.

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