Per la Dresdner Bank i tedeschi diserteranno la riviera romagnola la prossima estate per colpa dei prezzi troppo alti e di un minor potere d’acquisto dei loro stipendi. L’istituto germanico si spingeva ad indicare, come mete turistiche appetibili, Egitto e Turchia. Un’analisi che il Presidente del Consorzio San Marino 200 non condivide appieno. “Certo – spiega Sergio Michelotti – i consumatori tedeschi sono molto attenti al risparmio e sensibili alla questone dei prezzi, ma è altrettanto vero che l’Italia non è certo più cara di quanto lo siano le città europee, quelle tedesche comprese”. Sullo scenario internazionale si stanno affacciando altre località turistiche di richiamo, quelle appartenenti ai paesi dell’Est Europa, che con il loro ingresso nell’Unione sicuramente si proporranno al mercato europeo e a quello della Mittel Europa in particolare. Molte di queste realtà, come quelle che si affacciano sul Mar Nero o sul Mar Caspio, non solo sono località balneari, ma possono offrire anche opportunità di tipo termale. Le risorse che avrano a disposizione consentiranno loro di rinnovarsi e di affacciarsi con prezzi competitivi su un mercato per loro assolutamente nuovo. “Ma i tedeschi – spiega Michelotti – non si sono stancati dell’offerta turistica italiana e romagnola più in particolare. Quello che non vogliono più – aggiunge – è la confusione, il chiasso. Non è un caso - dichiara il presidente del Consorzio San Marino 2000 – che molti di loro stiano investendo nell’entroterra marchigiano e romagnolo”. Uno scenario questo nel quale San Marino può fare la sua parte e intende farla. “Il polso della situazione – rivela Michelotti – lo avremo il prossimo mese, dopo la partecipazione alla Fiera di Monaco, ma già possiamo dire che la scelta di privilegiare un’offerta personalizzata darà sicuramente i suoi frutti. Il nostro turismo – aggiunge – non deve essere più un turismo dei numeri, ma di nicchia. E sul Titano le nicchie possono essere più d’una. “Abbiamo – dichiara il rappresentante degli albergatori - la potenzialità di venderci per tre o 4 cose importanti che possono portare persone sul territorio per soggiorni più o meno lunghi; come lo sport, la cultura, la gastronomia, la storia, il paesaggio ecc. Noi dobbiamo crederci con decisione e garantire loro un territorio pronto e disponibile ad accoglierli”.
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