Rimane tesa la situazione in Tunisia e Algeria dopo la protesta del pane e le manifestazioni per il lavoro
Dopo i disordini in Tunisia ai funerali delle vittime e gli scontri fra giovani e forze dell’ordine al confine occidentale con l’Algeria si tenta un bilancio dei morti. Sarebbero 4 le vite perse da ieri secondo il portavoce del governo facinorosi avrebbero usato molotov e spranghe assaltando i commissariati: 8 i poliziotti feriti e ustionati dagli aggressori. Complessive 40 vittime nei 3 giorni di manifestazioni e scontri. Donne e anziani coinvolti nei tafferugli a Kassarine.. Rabbia e disperazione con incendi e rivolte violente nella notte. Arresti di massa anche in Algerine 5 morti e 800 feriti negli scontri. Si tenta la normalizzazione dei cosiddetti “moti del pane” sembra sedata la “rivolta del cus-cus”: causati dal rincaro di farine, olio e zucchero, (prezzi poi integrati a sostegno dallo stato) oltre alla forte disoccupazione. Il ministro dello sport e politiche giovanili algerino, Kablia, ha polemizzato con le opposizioni parlando di “giovani nichilisti e pessimisti figli della violenza di strada”. La polizia ha disperso una manifestazione pacifica nella capitale Tunisi: un gruppo di artisti davanti al teatro voleva inscenare rabbia e indignazione in piazza ma gli attori sono stati selvaggiamente picchiati. Continuano le adesioni e i movimenti spontanei su Facebook e dei blogger sui social network. Un giovane disoccupato si è suicidato con l’alta tensione nella regione centrale del paese: è il secondo dopo l’ambulante che sì e dato fuoco il 17 dicembre facendo poi scoppiare i tumulti. Gli avvocati del foro di Tunisi denunciano la strage di innocenti: semplici cittadini sotto il fuoco dei cecchini. Feriti lasciati senza soccorsi sul selciato per ore. Limitazioni al numero dei parenti ai funerali: niente assembramenti e nessuna pietà per madri e figli ai cortei funebri. “Nulla si sa dei fermi di polizia nessuna notizia degli arrestati sparite decine di persone”, dicono alla associazione degli avvocati.
Francesco Zingrillo
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