Ha preferito vedere finire in galera il figlio piuttosto che saperlo consumare, ma soprattutto spacciare, cocaina e così lo ha denunciato ai carabinieri. E’ grazie alla storia di una madre coraggio che i militari della Compagnia di Rimini hanno potuto avviare l’indagine conclusa questa mattina con 5 arresti. In manette sono finiti i riminesi Samuele Venturini 24 anni e Mattia Tomassoni 21enne, Culi Ilir, 26 anni albanese, gestore di un ristorante al lago di Soanne e il coetaneo Marsel Banka clandestino albanese. Le indagini hanno accertato che gli indagati, da gennaio a marzo di quest’anno, avevano messo in piedi, a Rimini, una fiorente catena di spaccio, gestendo una buona fetta del mercato locale della cocaina che acquistavano da due albanesi. Tre i livelli: il primo formato da giovanissimi del luogo, costretti allo spaccio per procurarsi la droga necessaria. Il secondo composto dai coniugi Umberto Castellani (nel frattempo deceduto) e Alessandra Venturini, 36 anni riminese, che rifornivano i dettaglianti e il terzo livello formato invece da veri e propri trafficanti, di origine albanese, i cui legati con la criminalità organizzata sono tuttora in corso di verifica. Una trentina i giovani che l’organizzazione riforniva abitualmente. Diversi di questi, per pagarsi le dosi, erano diventati a loro volta spacciatori. A un certo punto però la madre di un membro del gruppo ha rotto il silenzio e denunciato tutto ai carabinieri.
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