Sgominata dalla squadra mobile di Rimini un’organizzazione dedita al traffico di stupefacenti. Era composta da persone insospettabili: tra cui un ristoratore, un taxista, un carabiniere. Tutti italiani e tutti residenti nella provincia di Rimini. Avevano messo in piedi un giro di cocaina e hashish destinato al mercato locale, che fruttava fino a 1 milione di euro al mese. La Mobile di Rimini, in collaborazione con quella di Milano, Ancona e Pesaro, ha fatto scattare all’alba 18 ordinanze di custodia cautelare. 15 di loro sono stati arrestati, mentre tre sono tutt’ora ricercati. L’accusa è di traffico di sostanze stupefacenti.
In carcere ci sono tutti uomini, a eccezione di una donna, con età compresa tra i 28 e 53 anni. La donna è la moglie del carabiniere, in servizio in provincia di Ravenna, che proprio per il suo ruolo insospettabile fungeva spesso da corriere della droga, così come il taxista di Rimini che utilizzava il proprio mezzo per il trasporto dello stupefacente. Da qui il nome dell’operazione “Taxi” scattata nel gennaio 2008 e conclusa a luglio, grazie a pedinamenti, appostamenti e intercettazioni. Hanno collaborato anche il Nucleo prevenzione crimine di Bologna, unità cinofile e un elicottero. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare sono stati sequestrati quasi 10 chili tra cocaina e hashish. La banda si riforniva attraverso due canali, uno calabrese e uno olandese, per far giungere sul mercato locale circa 2 chili di sostanza al mese.
I vertici stavano mettendo in piedi anche un terzo canale, direttamente con Colombia e Bolivia, per fare un salto di qualità nella scala criminale. Stavano trattando infatti l’arrivo di una partita di 15 Kg di cocaina. Operazione andata in fumo grazie all’intervento delle forze dell’ordine.
Giovanna Bartolucci
In carcere ci sono tutti uomini, a eccezione di una donna, con età compresa tra i 28 e 53 anni. La donna è la moglie del carabiniere, in servizio in provincia di Ravenna, che proprio per il suo ruolo insospettabile fungeva spesso da corriere della droga, così come il taxista di Rimini che utilizzava il proprio mezzo per il trasporto dello stupefacente. Da qui il nome dell’operazione “Taxi” scattata nel gennaio 2008 e conclusa a luglio, grazie a pedinamenti, appostamenti e intercettazioni. Hanno collaborato anche il Nucleo prevenzione crimine di Bologna, unità cinofile e un elicottero. Oltre alle ordinanze di custodia cautelare sono stati sequestrati quasi 10 chili tra cocaina e hashish. La banda si riforniva attraverso due canali, uno calabrese e uno olandese, per far giungere sul mercato locale circa 2 chili di sostanza al mese.
I vertici stavano mettendo in piedi anche un terzo canale, direttamente con Colombia e Bolivia, per fare un salto di qualità nella scala criminale. Stavano trattando infatti l’arrivo di una partita di 15 Kg di cocaina. Operazione andata in fumo grazie all’intervento delle forze dell’ordine.
Giovanna Bartolucci
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