Si è svolto nelle scorse settimane, all’Ospedale “Infermi” di Rimini, un intervento chirurgico su una bimba di quattro chili di peso, nata prematura, con una metodica anestesiologica innovativa e mirata a minimizzare i rischi dell’anestesia “tradizionale” specie nei pazienti di più basso peso. Si tratta dell’anestesia spinale, particolarmente appropriata per i pazienti ex prematuri, ancora piccoli, che pur nella loro breve vita presentano spesso problematiche respiratorie e per i quali anche interventi di non elevata complessità intrinseca, come ad esempio ernie, diventano rischiosi a causa dell’anestesia generale che comporta la necessità di assistenza respiratoria durante l'intervento chirurgico. Questa pratica, che si effettua in pochissimi ospedali, a Rimini, in cui la Chirurgia Pediatrica è centro di riferimento per l’intera Romagna, ha già una casistica di oltre quaranta interventi, è molto impegnativa dal punto di vista organizzativo ma consente al piccolo paziente di restare cosciente durante l’intervento, mantenendo il suo respiro naturale e diminuendo lo stress connaturato all’operazione.
Il caso specifico era ancor più particolare a causa delle delicate condizioni di salute della bimba operata: nove mesi d’età e quattro chili di peso, la piccina era nata di 24 settimane, quindi estremamente piccola, e con vari, conseguenti problemi di salute. Era stata già sottoposta ad un intervento in anestesia generale per uno di tali problemi (in una struttura non romagnola) a seguito del quale era dovuta rimanere oltre un mese e mezzo in Terapia Intensiva.
La bimba è giunta all’attenzione dei chirurghi pediatrici di Rimini (diretti dalla dottoressa Silvana Federici) per un’ernia inguinale. I professionisti hanno deciso di operarla al più presto poiché l’ernia avrebbe potuto evolvere in negativo rendendo poi necessario un intervento in urgenza per il quale sarebbe stata necessaria l’anestesia totale, rivelatasi pericolosa nella precedente operazione. Immediato il confronto con gli anestesisti rianimatori, diretti dal dottor Gianfranco Montanari, nel quale, soppesando tutti i rischi e le possibili incognite dovute allo stato generale della bambina, è emersa la decisione di utilizzare l’anestesia spinale. La macchina organizzativa è scattata e in poche ore la piccina è stata preparata e portata in sala dove il dottor Matteo Pedrazzi ha effettuato la puntura spinale, quindi la dottoressa Federici e la sua equipe sono intervenuti sull’ernia.
L’intervento è andato bene e la bimba è stata dimessa già l’indomani. Le sue condizioni di salute sono buone, e il reparto continua ora a seguirla per il necessario follow up.
Il caso specifico era ancor più particolare a causa delle delicate condizioni di salute della bimba operata: nove mesi d’età e quattro chili di peso, la piccina era nata di 24 settimane, quindi estremamente piccola, e con vari, conseguenti problemi di salute. Era stata già sottoposta ad un intervento in anestesia generale per uno di tali problemi (in una struttura non romagnola) a seguito del quale era dovuta rimanere oltre un mese e mezzo in Terapia Intensiva.
La bimba è giunta all’attenzione dei chirurghi pediatrici di Rimini (diretti dalla dottoressa Silvana Federici) per un’ernia inguinale. I professionisti hanno deciso di operarla al più presto poiché l’ernia avrebbe potuto evolvere in negativo rendendo poi necessario un intervento in urgenza per il quale sarebbe stata necessaria l’anestesia totale, rivelatasi pericolosa nella precedente operazione. Immediato il confronto con gli anestesisti rianimatori, diretti dal dottor Gianfranco Montanari, nel quale, soppesando tutti i rischi e le possibili incognite dovute allo stato generale della bambina, è emersa la decisione di utilizzare l’anestesia spinale. La macchina organizzativa è scattata e in poche ore la piccina è stata preparata e portata in sala dove il dottor Matteo Pedrazzi ha effettuato la puntura spinale, quindi la dottoressa Federici e la sua equipe sono intervenuti sull’ernia.
L’intervento è andato bene e la bimba è stata dimessa già l’indomani. Le sue condizioni di salute sono buone, e il reparto continua ora a seguirla per il necessario follow up.
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