Rimini, contro la mini-Imu, vuol tassare il gioco d'azzardo
Con una maggiore tassazione del gioco d'azzardo – che in Italia fattura circa 100 miliardi l'anno – si potrebbe evitare il pagamento della Mini-Imu. Questo il senso di un emendamento proposto dal Sindaco di Rimini Gnassi e condiviso con altri sindaci dell'Emilia Romagna, ma il Governo non l'ha accolto. Convocato d'urgenza il Consiglio Comunale farà slittare il pagamento della tassa al 16 giugno, senza oneri aggiuntivi. Si tratta di circa 40 euro a famiglia, una somma modesta, ma – recita una nota di Palazzo Garampi - “Siamo all’assurdo". Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi vede nella vicenda una strategia volta a far credere che da Roma si abbassano le tasse lasciando ai comuni la facoltà di alzarle o meno. “Non solo è una balla – osserva Gnassi - ma è persino moralmente inaccettabile". Rimini – preannuncia il sindaco – continuerà a chiedere che venga aumentata la tassazione del gioco d'azzardo. “I comuni italiani – prosegue – devono avere un miliardo e mezzo dalla mancata copertura da parte dello Stato della cosiddetta mini-Imu, nonostante il Governo avesse annunciato beffardamente che l'Imu sulla prima casa era abolita”. Un miliardo e mezzo per garantire servizi di base come il welfare, le scuole e il trasporto pubblico.