“Ci vedremo presto. Ti seguo passo passo. Oppure, dammi 100 mila euro altrimenti tutte le tue comunità salteranno in aria. “Sono alcune delle telefonate minatorie fatte nel periodo natalizio a due sedi dell’associazione Papa Giovanni 23esimo. Minacce verso Don Oreste Benzi e i suoi collaboratori. Immediate scattavano le indagini della squadra mobile di Rimini su richiesta della Procura. Le fasi dell’operazione che ha portato all’arresto di un pensionato di Macerata con l’accusa di estorsione sono state illustrate dal questore, Cesare Palermi, dal dirigente della squadra mobile, Sabato Riccio e dall’ispettore Giuseppe Lancini. Forte la preoccupazione degli inquirenti per la difficoltà di garantire la sicurezza di don Oreste, visti i molteplici spostamenti, e dei suoi collaboratori. I primi riscontri fatti sui tabulati telefonici permettevano agli uomini della mobile di risalire ad Adamo Cristofari. 63 anni, marchigiano. Con precedenti penali per possesso di armi ed esplosivi. Allo stesso tempo venivano predisposte misure di protezione per i minacciati. La raccolta di nuovi elementi permetteva agli inquirenti di emettere una ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’uomo. Eseguita martedì mattina, il pensionato è stato poi interrogato nel pomeriggio nel carcere di Camerino. All’origine dell’estorsione i mesi trascorsi dalla moglie nigeriana di Cristofari, all’associazione Papa Giovanni. Aveva lasciato il tetto coniugale accusando il marito di percosse, di lì la decisione dell’uomo di chiedere il risarcimento a Don Oreste per il danno subito dall’assenza della donna.
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