Mentre a Padova scendono in piazza le prostitute contro le multe che il Comune ha deciso di infliggere ai clienti, sulla riviera romagnola si riaccende il dibattito sulle “lucciole”. Il comune rispolvera infatti un provvedimento che era già stato approvato dalla precedente amministrazione e poi messo in archivio: contravvenzioni fino a 3000 euro per chi si ferma a bordo strada per parlare con una prostituta. L’assessore alla polizia municipale di Rimini Roberto Biagini vuole così contrastare il ritorno della prostituzione sui lungomari, da dove era scomparsa all’inizio del 1998, data della prima delibera comunale. Il giro di vite, che punta a colpire i clienti, comincia questa sera. Alle due squadre della polizia municipale in pattugliamento sul territorio se ne aggiungerà una terza che avrà il compito di monitorare la nuova ondata di prostituzione. Poi, da sabato prossimo, verranno multate per mille euro tutte le auto che si fermano per abbordare le prostitute, con il pretesto di intralcio al traffico. Si punta a scoraggiare le meretrici, ma con l’ingresso della Romania nell’Unione Europea non è più possibile applicare le leggi sull’immigrazione. 13 le ragazze romene fermate ieri sera in strada dai Carabinieri di Rimini mentre facevano il mestiere più antico del mondo. Gli uomini dell’Arma hanno controllato i viali attorno al grattacielo, il tratto di statale adriatica e Miramare e la zona tra l’Italia in miniatura e il mare. Oltre alle 13 romene, la retata ha riguardato una polacca, una lituana e una cecoslovacca. Le ragazze, dopo qualche ora, sono state tutte rilasciate perché in regola con il permesso di soggiorno.
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