Per tentato danneggiamento aggravato dell'Adriatico quattro persone sono indagate in concorso: tre dipendenti del Comune di Rimini, tra cui il dirigente dei lavori pubblici, e il titolare di una ditta privata. E' un primo stralcio, del più ampio fascicolo aperto dal pm Davide Ercolani sugli scarichi a mare e le fogne riminesi, che arriva a conclusione. Sono stati notificati nel pomeriggio ai difensori gli avvisi di conclusione indagine per fatti avvenuti la notte del 6 giugno 2012, quando una pattuglia della Guardia di Finanza del mare interruppe i lavori sul canale Ausa che avrebbero portato a scaricare in mare ogni sorta di liquami fognari, compresa sabbia di scolo altamente infetta. L'intervento al canale Ausa, che arriva al mare tra i bagni 27 e 28, di fronte al centralissimo piazzale Kennedy, si era reso necessario quella notte intorno alle 4 a causa di un cattivo funzionamento della pompa di ricircolo dei liquami. Per conto del Comune era stata quindi contattata la ditta che si occupa di smaltimento, con l'obiettivo di rimuovere e ripristinare la foce dell'Ausa, compreso spianare una duna di sabbia formatasi alla foce dello scarico fognario. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Moreno Maresi, Luca Greco e Carlo Alberto Zaina.
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