Rimini: sviluppi sulla morte di Bice Manoni
Quando l’autopsia aveva rivelato costole fratturate su quel che restava del corpo della donna, gli inquirenti avevano imboccato la pista dell’omicidio. I figli però avevano giurato che la madre era caduta, fissando la data della morte al 12 settembre. Adesso la perizia redatta dall’esperto del pubblico ministero sembra confermare la loro versione.
Si è infatti riscontrata l’esistenza di alcune fratture costali compatibili con una caduta precedente, ma è stata esclusa la frattura dell’osso ioide, eliminando il sospetto iniziale che le avessero spezzato il collo. La morte della donna, continua il perito, risale ad almeno 2-3 mesi dal rinvenimento.
Riguardo ai mezzi che hanno prodotto il decesso, la presenza di fratture costali non può ancora escludere un fattore casuale, anche se accertarne le conseguenze ora è impossibile. Secondo il perito, è comunque altamente probabile che si sia trattato di una morte avvenuta a seguito di un trauma, magari non grave, che ha però scatenato una sequenza mortale.