Giornata di digiuno e veglia di preghiera per la pace in Medioriente ieri a Rimini. L’ha organizzata la comunità Papa Giovanni XXIII presso la chiesa di Santa Chiara. “Se la verità fa male, il silenzio uccide” è stata la frase scelta dall’associazione per chiamare i riminesi a raccolta. Mercoledì c'è stata una forte presa di posizione del Vaticano contro il conflitto a Gaza. L'arcivescovo Celestino Migliore, intervenuto al Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha detto che “negando l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza viene meno il basilare rispetto dei diritti e della dignità delle persone e delle comunità”.
L'osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro ha anche condannato fermamente l'uso dei civili come scudi umani. Mons. Migliore ha spiegato che la drammatica situazione a Gaza, in Congo, Iraq e Darfur dimostra come non si stia facendo abbastanza per proteggere le popolazioni civili in aree di guerra: spesso, per ragioni politiche o militari, vengono violati i più elementari diritti dei civili, in particolare donne e bambini. L'inviato della Santa Sede ha quindi indicato “tre pilastri” per garantire la sicurezza della popolazione civile: “Accesso degli aiuti umanitari, protezione speciale di donne e bambini e disarmo”.
L'osservatore permanente della Santa Sede al Palazzo di Vetro ha anche condannato fermamente l'uso dei civili come scudi umani. Mons. Migliore ha spiegato che la drammatica situazione a Gaza, in Congo, Iraq e Darfur dimostra come non si stia facendo abbastanza per proteggere le popolazioni civili in aree di guerra: spesso, per ragioni politiche o militari, vengono violati i più elementari diritti dei civili, in particolare donne e bambini. L'inviato della Santa Sede ha quindi indicato “tre pilastri” per garantire la sicurezza della popolazione civile: “Accesso degli aiuti umanitari, protezione speciale di donne e bambini e disarmo”.
Riproduzione riservata ©