Rimini Yacht: si siucida un generale della GdF in congedo durante una perquisizione nella sua abitazione

Lo scandalo dell’azienda Rimini Yacht, che coinvolge anche delle finanziarie sammarinesi per una maxi evasione e alcune concessioni in leasing di barche inesistenti, ha un filone bolognese: durante la perquisizione alla periferia est del capoluogo di regione proprio a casa di un graduato della Finanza è avvenuto il dramma. Quattro appartenenti alle Fiamme Gialle sono nel registro indagati con le gravi accuse di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e omissione di denuncia. Nell’abitazione del generale Angelo Cardile, stamani, sono arrivati i funzionari e una pattuglia di colleghi per gli accertamenti e le notifiche del caso. L’alto ufficiale in pensione ha chiesto di ritirarsi in camera per raccogliere le sue cose e lì si è tolto la vita con una rivoltella regolarmente denunciata. L’inchiesta bolognese nasce dal fatto che Rimini yacht ha una sede legale proprio a Bologna. I magistrati si sono subito recati nell’appartamento per interrogare i famigliari del finanziere mentre i carabinieri hanno svolto tutti gli accertamenti. Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia sulla salma.

Francesco Zingrillo

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