Rinasce l'Unione Donne Sammarinesi
Si ricostituisce come comitato civico, apartitito, per promuovere la parità di genere nel Paese. Lunedì prossimo, 16 settembre alle 18,30 la presentazione pubblica in Piazza Sant'Agata
L'impegno delle donne di oggi che trae ispirazione dall'esperienza delle donne di ieri, fondatrici di un movimento che ha saputo essere trasversale e unito nel raggiungimento di traguardi di civiltà ed emancipazione. Nei primi anni '70, l'Unione Donne Sammarinesi si è fatta strada in mezzo a gravi discriminazioni: dall'impossibilità di esercitare il diritto di voto passivo, alle problematiche legate all'esclusione delle donne nella trasmissione dei beni, solo per citarne un paio. “Segnali inequivocabili di arretratezza non soltanto giuridica ma anche culturale dello Stato”– riflette oggi Fausta Morganti che di quel gruppo faceva parte. Impossibile, allora, rimanere inerti. Furono anni di lotte e di conquiste, di provocazioni e boicottaggi, e anche di cocenti delusioni – ricorda Gloria Giardi - come la sconfitta al referendum sulla cittadinanza sammarinese del 1982, “vissuta come una tragedia”.
Un'esperienza, quella della prima UDS, interrotta sul finire degli anni '80 ma che non è mai stata dimenticata. Quel gruppo di donne, paladine dei diritti femminili, ora si ricompatta e dà slancio a nuove energie. “E' bastata una telefonata – rivelano – per riaccendere quella scintilla mai sopita”.
“Abbiamo un debito di riconoscenza verso queste donne, dobbiamo essere brave a raccoglierne il testimone– afferma Karen Pruccoli, che ritiene UDS importante elemento di coesione sociale in un periodo di forte disgregazione. Si ricostituisce come comitato civico, apartitico. Lunedì 16 settembre alle 18.30 in Piazza Sant'Agata, a San Marino Città, la prima uscita pubblica. “La nostra è un'ottica di genere sulla società - aggiunge Vanessa Muratori – e abbiamo sicuramente bisogno di più maschi femministi, ben vengano le adesioni”.
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