L'inverno sarà difficile, visti i costi energetici in aumento e i possibili razionamenti. Molte le aziende che da tempo hanno ricevuto bollette salatissime. Tra queste ci sono le strutture della sanità privata emiliano-romagnola. Tanto che l'Associazione dell'ospedalità privata regionale lancia l'allarme: a rischio l'attività per 45 ospedali. Quello sanitario, sottolineano, non è un settore che permette di rallentare le prestazioni o di risparmiare energia. L'organizzazione parla di un +127% per l'elettricità e +141% per il gas. “La situazione è gravissima”, afferma il presidente Luciano Natali che ha chiesto un incontro al presidente della Regione.
Segnali di difficoltà arrivano poi delle comunità. Dopo la bolletta record del gas per San Patrignano – oltre 730mila euro solo per agosto – anche la Papa Giovanni XXIII accusa il colpo. Per il gas, spiegano, si è arrivati a ben oltre il 100% di aumenti rispetto all'anno precedente. Ma non è possibile, spiega il responsabile finanziario della comunità, Gianfranco Zerbino, lasciare al freddo persone con disabilità gravi. La preoccupazione, prosegue, è soprattutto per la liquidità che serve per dare assistenza, visto che le bollette hanno scadenza più veloce rispetto alle forme di finanziamento dell'organizzazione. Una delle possibili soluzioni, spiega Zerbino, potrebbe essere un adeguamento delle rette che la comunità riceve dagli enti pubblici per le accoglienze, in base ad inflazione e rincari.
Dal Titano, l'Unione consumatori sammarinesi allarga il punto di vista parlando di un aumento dei costi che deve andare di pari passo con una qualità ineccepibile dei servizi. Ucs denuncia, però, la presenza di cassonetti sporchi in territorio, persone che telefonano per avere chiarimenti sempre nel settore servizi senza risposta e storni delle bollette per i quali bisogna aspettare mesi.
Nel servizio, l'intervista al responsabile finanziario della Papa Giovanni XXIII, Gianfranco Zerbino