Terza udienza per il processo a Enea Bruschi, il giovane sammarinese accusato di omicidio volontario per aver intenzionalmente investito, due anni fa, con la propria auto, il transessuale brasiliano Ferreira Fonseca. Oggi è toccato ai periti ricostruire cosa accadde all’alba di quel 17 ottobre 2002. In aula i periti nominati del Tribunale e dalla difesa. Il perito che ha esaminato il corpo di Ferreira Fonseca per stabilire le cause del decesso ha descritto le lesioni riscontrate e le cause che le hanno prodotte. Sulla parte posteriore sinistra risultavano evidenti un trauma cranico e diverse lesioni alla struttura ossea fino al femore compatibili con l’urto di un auto e causa del decesso. Dalla perizia tossicologica è emerso che nel sangue e nelle urine di Ferreira Fonseca vi erano leggere tracce di alcol e la presenza di cocaina. All’ultimo perito del tribunale il compito di ricostruire i due incidenti che all’alba del 17 ottobre di due anni fa hanno visto coinvolto Enea Bruschi e la sua Renault 5. Il primo con Bruschi uscito di strada e a distanza di pochi minuti il secondo, 500 metri piu avanti, con Ferreira Fonseca investito dall’imputato che viaggiava a non piu di 70 kilometri all’ora. L’auto secondo la perizia dell’accusa non presentava particolari problemi meccanici in particolare al cambio, come invece testimoniato da Bruschi. Il Pubblico Ministero basa sul cambio non difettoso l’accusa di omicidio volontario. Il perito tossicologo, chiamato dalla difesa che sostiene invece l’omicidio colposo, ha spiegato che l’assunzione contemporanea di cocaina e alcool produce un effetto combinato che esalta e distorce la realta e provoca illusioni visive e tattili. E Bruschi era sotto l’effetto di droga e alcool. Prossima udienza il 26 ottobre, con gli interrogatorio di Enea Bruschi e dell’allora convivente di Ferreira Fonseca che arriverà dal Brasile, teste principale per l’accusa.
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