Presente e passato s’incrociano nelle gallerie della Repubblica. Il cuore di un’intera comunità batte in quei corridoi freddi e bui. Il 4 luglio del 44 fu l’ultimo giorno in cui il trenino bianco-azzurro attraversò il monte. La Repubblica vide interrotta quella via di comunicazione che l’aveva fatta uscire da un isolamento secolare, ma il legame con Rimini si rafforzò in seguito ad un cammino inverso, quello di migliaia di sfollati in fuga dai bombardamenti. Da quel momento le gallerie diventarono rifugio. Un patrimonio così importante dal punto di vista storico, turistico ed umano non poteva essere abbandonato alla corruzione del tempo o, peggio, dimenticato. “Era importante restituire ai sammarinesi un pezzo fondamentale della loro storia”, dichiara il Segretario al Territorio Giancarlo Venturini che ha avviato il progetto nel 2009. Il recupero, dunque, va avanti. L’anno si apre con nuovi interventi alla galleria di via Piana. Dopo il consolidamento della parte esterna, ora si sta intervenendo su quella interna, per renderla percorribile. La galleria Montale da settembre è già diventata fruibile. “Da Borgo a Città ora sono quattro su cinque quelle completate”, spiega Venturini. E la prossima settimana cominceranno i lavori anche nella galleria di Lesignano, a Serravalle, da parte della ditta sammarinese che ha vinto l’appalto. L’obiettivo della Segreteria non si ferma qui. C’è infatti la volontà di recuperare anche le altre due di Serravalle: Ca’ Vir e del Poggio.
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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